lo scarto |
---|
Ieri sono andato in ospedale per cambiare una medicazione. Sono entrato dal poliambulatorio, così attraversando il giardino avrei fatto meno strada. Pochi passi davanti a me c'erano due donne Rom che facevano lo stesso percorso: camminavano a passo svelto nelle loro gonne sgargianti di colori, i capelli raccolti da una lunga treccia ed in mano dei fagotti. Incrociano una persona di mezza età che si ferma, mi guarda e poi a vove alta ed alterata mi dice: "Ma a quelle là, non dice niente nesuno? entrano così?". Faccio finta di non sentire e vado avanti. Dopo cinque o seicento metri incontrano una donna che fortemente contrariata urla: "a noi ci fanno un mucchio di storie e loro lì vengono in ospedale a fare i loro comodini!". Imperterrite le due donne proseguono la loro strada, escono da un altro cancello dell'opedale, probabilmente conoscevano la scorciatoia, io entro nel reparto e mi metto a pensare all'episodio. Poi il vangelo di quest'oggi: A volte abbiamo l'impressione di essere padroni del mondo e riteniamo casa propria quel pezzo di terra che calpestiamo, ma siamo solo in affitto e ci verrà chiesto conto. I frutti del nostro occidente non sono proprio eccelsi, non è detto che coloro che noi scartiamo (per pregiudizio, o a ragion veduta) non diventino i nuovi affittuari.
|